Come ogni anno, da ormai un bel po', ad ogni stormir di fronde estivo (leggasi: correzione dei corsi azionari) arrivano le richieste più o meno disperate di consigli su investimenti "sicuri" e "garantiti", con rendimenti alti e certi e ovviamente disponibili ad essere prontamente liquidabili in tempo reale.
Alla mia risposta negativa, per tutti i motivi che ormai sapete e che potrete trovare nei miei articoli, ecco che viene infine spolverato il vecchio arnese che chi ha ormai qualche decennio di lavoro sulle spalle conosce bene: il trading online!
Ovviamente, dato che il termine "trading online" ha ormai un sapore retrò (mi riferisco alla bolla delle dot com del 2000), tutto l'armamentario si è aggiornato con nuove sigle: forex, CFD, criptovalute, ETF a leva (short o long), ecc. ecc. Nessuno, a parte i più esperti, sa esattamente di cosa si parli, ma tutti hanno letto da qualche parte su internet che si possono fare una montagna di soldi con pochi spiccioli comprando e vendendo sui mercati come Zio Paperone nei suoi fumetti, Gordon Gekko nel film Wall Street o Jordan Belfort ne Il lupo di Wall Street.
Una volta aperto il conto, studiato i vari "metodi" che circolano dappertutto su Internet, provato a comprare e vendere improbabili strumenti dai nomi altisonanti (chissà poi perchè mi vengono sempre in mente le CaniStracci Oil), si inizia inesorabilmente a perdere i primi soldi, le scommesse diventano sempre più audaci per recuperare le perdite e infine quel poco (o tanto) capitale che si aveva a disposizione si volatilizza per sempre, lasciando gli improvvisati trader nella più profonda disperazione.
La statistiche che si leggono un po' dovunque sono a dir poco apocalittiche: oltre il 90% dei trader perde tutti i propri soldi entro pochi mesi. Soltanto una piccola percentuale sopravvive per un po' di tempo e solo una manciata ha effettivamente successo, dovuto il più delle volte alla dea bendata.
Non esiste nessun metodo che riesca a massimizzare nel breve tempo i guadagni derivanti dalla compravendita di strumenti finanziari. Anche chi lo fa a livello professionale subisce, prima o poi, perdite rilevanti. Un assioma ben saldo che accomuna tutta la finanza è che non è possibile prevedere l'andamento futuro di qualsiasi asset class, azione, obbligazione e chi più ne ha più ne metta.
D'altronde, se ci fosse realmente un metodo funzionante e sperimentato per prevedere quando e cosa compravendere, secondo voi sarei ancora qui??
Comunque, se nonostante tutto quello che ho scritto non vi fermi dal compiere "l'insano gesto" e vogliate provare, qui un paio di regole* da rispettare sempre:
mettetevi alla prova su questo sito: https://engaging-data.com/market-timing-game/. Partite con 100.000 dollari virtuali e simulate le compravendite su 3 anni borsistici casualmente tratti dal S&P500 (dal 1950 al 2018) o da una simulazione probabilistica Monte Carlo degli ultimi 68 anni di borsa. Come potrete vedere, non è affatto semplice "indovinare" i minimi e i massimi e battere il semplice "buy & hold"!
siate preparati a sopportare ingenti perdite finanziarie: scommettete solamente i soldi che siete ragionevolmente disposti a rimettere completamente;
i trader non investono: speculano sulle differenze di prezzo di uno strumento finanziario, evitando di mantenere le posizioni aperte overnight;
il trading è un lavoro a tempo pieno estremamente stressante e costoso: bisogna rimanere letteralmente incollati ai video (più di uno) tenendo d'occhio diversi indicatori e grafici allo stesso tempo; inoltre, dato che ogni transazione ha un costo, seppur minimo, alla fine della giornata il livello commissionale totale è molto elevato;
comprare strumenti finanziari a margine o facendosi prestare soldi è molto rischioso: è facile perdere tutti i propri soldi o addirittura andare oltre, rimanendo in debito alla chiusura delle posizioni;
non credete a chi pubblicizza facili profitti: chiedete, se non dichiarato altrimenti, quanti dei loro clienti hanno perso soldi e quanti sono in guadagno;
attenti alle "dritte" e ai "consigli degli esperti" delle newsletter e siti web dedicati al trading: vengono richiesti dei pagamenti per avere i "titoli giusti" del momento e il conflitto di interessi o un semplice "pump and dump" è sempre dietro l'angolo...
ricordate che seminari, scuole, libri, corsi online, società fondate ad hoc che insegnino come si faccia trading potrebbero non essere obiettivi e magari essere collegati a piattaforme che vi spingano ad iniziare a speculare...
controllate che la società che offre la piattaforma di trading sia legittima, regolamentata dalle normative in essere: in caso di dubbio, date un'occhiata sul sito della Consob.
e infine: se qualcosa è troppo bello per essere vero, di solito non lo è...
Se invece vuoi intraprendere un serio percorso professionale che ti permetta di raggiungere i tuoi obiettivi, contattami pure...
*(regole ispirate da questo sito).
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