Lista (semiseria) delle 11 cose che un consulente finanziario non fa (anche se qualcuno ci spera)
- giuseppetrentadue

- 16 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Il consulente finanziario è spesso circondato da miti, leggende e aspettative da supereroe con la calcolatrice al posto del mantello. Ma per amor di chiarezza (e sopravvivenza professionale) ecco una lista di 11 cose che un consulente finanziario non fa. Davvero.
1. Non legge nel futuro
No, non ha la sfera di cristallo nel cassetto. Se ce l’avesse, probabilmente non starebbe spiegando a te come pianificare la pensione, ma sarebbe in un attico a Dubai, dopo aver azzeccato tutte le IPO dell'ultimo ventennio.
2. Non stampa soldi (neanche se glielo chiedi per favore)
Sì, conosce termini a volte astrusi, come inflazione, tassi, trend, asset allocation, quantitative easing… ma non è un banchiere centrale. Se ti promette guadagni facili e rapidi, scappa: hai trovato un illusionista, non un consulente.
3. Non fa miracoli
“Ho trent'anni, vorrei andare in pensione a 45, ho 50 euro e una grande determinazione, ma non vorrei correre rischi.” Ammirevole. Ma il consulente finanziario è un professionista, non Harry Potter. La magia ha i suoi limiti, e pure l’interesse composto.
4. Non è il tuo psicologo (anche se a volte ci si avvicina)
Ti ascolta, ti consiglia, ti calma durante i cali di borsa. Ma se stai cercando di colmare un vuoto esistenziale comprando azioni tecnologiche, forse è meglio prenotare anche una seduta con uno specialista.
5. Non ti giudica… ma non approva l’investimento “me-l’ha-detto-mio-cugino”
Ogni tanto arriva qualcuno convinto che “c'è uno su internet che ha un blog ed ha trovato una cripto pazzesca”. Il consulente annuisce, respira più volte profondamente e ti riporta sulla Terra. È il suo mestiere.
6. Non lavora gratis (e nemmeno in percentuale sulle emozioni)
Sorpresa: ha studiato, ha certificazioni, fa decine di corsi e lavora ogni giorno per aggiornarsi. Se cerchi un “amico dei soldi” a costo zero… occhio, perché spesso chi non ti fa pagare ti costa molto di più.
7. Non è un venditore di sogni
Il suo lavoro non è farti sognare, ma farti ragionare. Preferisce un 5% reale e sostenibile piuttosto che prometterti “il 25% garantito” (spoiler: non esiste, a meno che non si tratti di truffe).
8. Non cambia strategia ogni lunedì mattina
Ogni volta che i mercati oscillano, il terrore bussa alla porta. Il consulente no. Ti ricorda che investire è un maratona, non una corsa a ostacoli tra post su Twitter (o come si chiama ora) e breaking news. E soprattutto, ti invita ad investire proprio in quel dannato momento lì, dove tutti vendono; è lì che si annidano i rendimenti. Ricorda che di momenti così ce ne saranno ancora nel futuro, e andare in panico vendendo tutto comprando case non è la soluzione; il più delle volte si passa dalla padella alla brace.
9. Non può piacerti sempre (e va bene così)
A volte ti dice quello che non vuoi sentire. Come quando osserva che non puoi permetterti quella casa, o che forse è ora di tagliare qualche spesa, o che è arrivato il momento di cambiare strategia d'investimento. Ma è quello il suo mestiere, anche se ti urta.
10. Non decide per te
Ti guida, ti aiuta, ti forma. Ma alla fine sei tu il responsabile delle tue scelte finanziarie. È il tuo futuro, il tuo capitale, la tua vita. Lui è solo il GPS. Se poi decidi di girare a sinistra invece che a destra… almeno fallo con consapevolezza.
11. Non parla di destino, ma considera gli imprevisti parte del piano
Non ti venderà polizze per coprire anche l’invasione aliena, ma nemmeno fingerà che nulla possa andare storto. Il consulente serio sa che una buona pianificazione finanziaria include anche la protezione dai rischi (malattia, infortuni, imprevisti); e no, non basta “sperare che vada tutto bene”. Sperare è una strategia un po’ fragile, diciamolo così.
In conclusione...
Il consulente finanziario non è un mago, un indovino o un benefattore. È un professionista che ti aiuta a fare pace con i numeri, con le emozioni e – quando va bene – anche con il futuro.
Con un po’ di realismo, pianificazione e, perché no, anche qualche risata.




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