Oggi è una giornata che verrà ricordata negli annali e nelle statistiche borsistiche nei prossimi anni. Ci verranno in mente tutte le sensazioni di incredulità, panico e rassegnazione, chi abbiamo chiamato, chi ci ha tempestato di telefonate e messaggi, in preda allo sconforto...
Durante la crisi finanziaria partita dal fallimento di Lehman Brothers (una delle più gravi per ampiezza e profondità) io c'ero e nei miei ricordi ormai indelebili ripesco esattamente le stesse sensazioni. Analizzando quel periodo, col senno di poi, è stato il migliore in assoluto per chi ha tenuto i nervi saldi, non ha disinvestito e anzi ne ha approfittato, nella certezza che, con un portafoglio correttamente diversificato che ha eliminato i rischi specifici, collocato nel giusto asse temporale del medio-lungo termine, le oscillazioni dei mercati sono sempre occasioni per acquistare.
Rimanere fedeli ai propri programmi, necessariamente non di breve termine, è però difficile: siamo bombardati da notizie negative che ci fanno sembrare improrogabile prendere una decisione, una qualsiasi, e di solito quella più deleteria alle nostre finanze: scappare, rimanere liquidi e attendere il "momento giusto" per rientrare (di solito, troppo tardi o mai).
Oggi invece è il giorno del senno di poi. Il giorno del quale, fra qualche tempo, magari pentendoci, penseremo "ah, se solo avessi acquistato..."
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