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  • Datemi una leva (finanziaria)...

    ...e vi solleverò il mondo! Chi non l'aveva mai sentito prima? Ebbene, Archimede l'aveva detto (al netto della parentesi) qualche secolo fa, ma cosa c'entra con gli investimenti? Che cos'è Un'operazione a leva si ottiene quando ad un investitore (di solito speculatore) venga data la possibilità di acquistare uno strumento finanziario che superi la quantità di denaro posseduto. Facciamo un esempio: supponiamo di possedere 1.000 € e chiedessimo alla banca altri 9.000 € per acquistare un'azione per un totale di 10.000 €. La leva finanziaria è di 10 a 1 (10.000 € a fronte dei 1.000 € posseduti). Se l'azione salisse del 50%, vendendola sul mercato ricaveremmo 15.000 euro, dovremmo restituire i 10.000 euro alla banca (oltre agli interessi) e ce ne rimarrebbero 5.000 euro. Rispetto al nostro capitale iniziale di 1.000 euro, avremmo pertanto un guadagno del 500%, proprio 10 volte il guadagno che avremmo avuto se avessimo investito solamente i nostri 1.000 euro iniziali! Bellissimo, vero? Verrebbe voglia di aprire una linea di credito, fare qualche corso online di trading e, una volta diventati esperti, moltiplicare i guadagni per 10.... ma ovviamente tutto ha un prezzo. Immaginiamo che l'investimento iniziale, con gli stessi dati di prima, vada male e ci faccia perdere il 50%; come prima dovremmo restituire alla banca quanto ci ha prestato, ma adesso quanto liquidato non è sufficiente, in quanto mancherebbero ben 4.000 euro del capitale da restituire, oltre al nostro capitale completamente evaporato. Una perdita del 50% aumenta pertanto al 500%. Una delle domande che vengono fatte agli investitori per la profilazione Mifid 2 è quella relativa alla leva finanziaria, dove viene chiesto sostanzialmente se si è a conoscenza dei meccanismi sopra descritti; ma quando viene chiesto se hanno mai fatto operazioni del genere, ovviamente dicono di no. Il mutuo è un'operazione a leva? E il mutuo? Se ci pensiamo, un mutuo non è altro che un'operazione a leva, che dura per un periodo ultradecennale, dove ad esempio per un acquisto di un immobile del valore di 100.000 €, chiediamo alla banca 80.000 € a fronte dei nostri 20.000 € (oltre ai costi accessori), quindi tipicamente con una leva pari a 5. Ovviamente, non essendo quasi mai un'operazione speculativa, il capitale verrà restituito alla banca in rate di solito mensili, calcolando un tasso d'interesse (fisso, variabile o misto) per un periodo che va dai 10 ai 30 anni. Dopo la scadenza del prestito, si potranno finalmente fare i calcoli, vedendo di quanto si saranno moltiplicati realmente i nostri 20.000 € iniziali, stimando il valore finale dell'immobile. Ma quanto si guadagna? A questa semplificazione, come detto prima, bisognerà però tenere conto anche di un altro aspetto: gli interessi pagati, per un periodo così lungo, possono essere notevoli. Inoltre, il tasso di inflazione, che negli scorsi anni è stato molto basso, ha recentemente rialzato la testa. Questo fa sì che sia le rate mensili che il capitale residuo vengano abbattuti in maniera anche considerevole tanto più alta è l'inflazione, arrivando in molti casi (avvenuto ad esempio negli anni '80 dello scorso secolo) a superare il tasso di interesse e quindi a diminuire il rapporto rata/reddito nel tempo. Per esempio, se l'inflazione agisce aumentando in maniera graduale i redditi familiari spinti all'insù dalla stessa (passando ad esempio da 2.600 euro al mese a 4.000 nell'arco di qualche anno), la rata del mutuo rimasta a 600 euro mensili peserà sempre di meno (nell'esempio dal 23% al 15% del reddito mensile). Il valore dell'immobile Per ultimo, bisognerà tenere conto che il valore dell'immobile nel frattempo potrebbe aver subito oscillazioni notevoli, dovute per esempio all'usura, allo stato del luogo dove è situato, ai cambiamenti climatici, alla tassazione, ecc., e per ultimo anche all'inflazione che avrà gonfiato i prezzi. Ad esempio, una casa acquistata nel gennaio 1999 a 100.000 € che venga poi venduta a 158.000 € nel luglio 2023 non ha cambiato valore: semplicemente il potere di acquisto è rimasto equivalente). Il valore della consulenza finanziaria Se una volta si poteva affrontare l'acquisto di un immobile con relativa faciloneria, oggigiorno bisogna ponderare attentamente tutti gli aspetti finanziari, perché come sempre i pasti gratis non esistono. Girare per le banche (o i siti internet che aggregano le varie offerte) per ottenere le condizioni migliori del mutuo senza un'adeguata consulenza finanziaria che valuti anche altri aspetti che non siano solo il tasso d'interesse, ma ad esempio l'aspetto successorio, le protezioni assicurative del patrimonio e perché no anche l'utilizzo più o meno marcato del nostro capitale da destinare all'acquisto, è diventato imprescindibile e farlo correttamente può evitarci di trovarsi poi con problemi di difficile soluzione nel futuro. Se vuoi approfondire l'argomento, contattami pure qui

  • Il cacciatore di tasso

    E' il mercato, bellezza! E quando il mercato stupisce, lo fa sempre inaspettatamente... L'ultimo anno e mezzo è stato decisamente sfiancante! Tra guerre "speciali", inflazione alle stelle e la relativa rincorsa dei tassi di interesse aumentati da tutte le banche centrali del pianeta per tenerla sotto controllo, il risparmiatore ha fatto davvero fatica a tenere la barra a dritta e rispettare quelle che sono le "regole" basilari per ottenere risultati nel lungo termine. Cosa è successo? Guardando gli ultimi 15 anni fino al giugno 2023, si nota che l'effetto dell'aumento dei tassi sulle asset class obbligazionarie è stato devastante: vedere nel 2022 le obbligazioni High Grade perdere mediamente il 13% non è evento che capita di frequente. Oltretutto, si pensi come proprio chi avesse chiesto negli anni scorsi investimenti "sicuri", anche se con rendimenti pari allo zero o addirittura negativi, abbia poi subito conseguenze disastrose sui propri portafogli. La crisi dell'obbligazionario Inoltre, ha messo in serie difficoltà diverse banche e assicurazioni che negli anni scorsi avevano acquistato titoli obbligazionari a lungo e lunghissimo termine, per approfittare di tassi di poco superiori allo zero per poi trovarsi nei bilanci delle perdite significative derivanti dal crollo dei corsi (qui un esempio estremo di un'obbligazione emessa dal governo Austriaco con scadenza 01/2120 e cedola allo 0,85%, passata da una quotazione di quasi 140 del 12/2020 a meno di 41 del 07/2023, con un -71% in linea capitale...) Il rendimento del portafoglio contrassegnato con AA nella figura (ribilanciato annualmente e non tenendo conto di costi, spese e tasse) diminuisce pertanto al 4,87% annuo. Il ritorno del cacciatore di tasso L'andamento dei tassi ha fatto sì che ritornassero in auge i cosiddetti "cacciatori di tasso", che saltano di banca in banca alla ricerca del porto sicuro, di sei mesi in sei mesi, accontentandosi di rendimenti che normalmente sono al di sotto di un portafoglio obbligazionario medio correttamente diversificato; questo perché, complice anche la facilità di ricerca tramite comparatori on-line, si focalizzano sui rendimenti a breve, perdendo di vista la bellezza della capitalizzazione composta, che però ha una particolarità... per poter dare il meglio di sé ha bisogno di tempo, pazienza, e di un consulente finanziario che dia le indicazioni giuste per non perdere la diritta via. E l'inflazione? Non dimentichiamo infine che, anche se l'inflazione ha colpito duramente negli ultimi mesi, sarà difficile che ritorni in futuro la politica dei tassi zero e inflazione quasi-zero. L'inflazione è un nemico silenzioso che falcidia i nostri risparmi, soprattutto se per paura delle normali oscillazioni del mercato si è deciso di non fare nulla... Il mercato azionario In tutto questo, dopo un 2022 che, a parte la liquidità, ha visto tutte le altre asset class pesantemente negative, il primo semestre 2023 vede invece un recupero sostanzioso delle stesse, a riprova che l'accumulo durante le fasi di correzione porta costantemente benefici a tutto il portafoglio, migliorando di molto le medie del portafoglio nel lungo termine Il consulente finanziario Tutto questo, se si continua a rincorrere le "offerte speciali", ovviamente viene precluso; volete accontentarvi del misero tasso a 6 mesi della vostra banca o volete invece cogliere quanto tutto il mercato offre ogni giorno, per poter raggiungere serenamente i vostri obiettivi? Contattatemi pure qui

  • Aiuto, mi si è ristretta la filiale!

    All'inizio della mia carriera di consulente finanziario, mi sono sempre scontrato con la ritrosia dei miei potenziali clienti a lasciare il porto sicuro della filiale tradizionale bancaria per intraprendere un percorso di consulenza con il mio aiuto. Lo scoglio più difficile da superare era che "la filiale è sempre lì, se mi serve conosco la persona X che mi segue da tempo". Ora, da un recente rapporto di Bankitalia, si scopre che su oltre un Comune su tre in Italia manca uno sportello bancario. Infatti, i costi per mantenerne uno in loco hanno nel tempo ampiamente superato i margini che una filiale tradizionale può produrre anno dopo anno. Tant'è che, a conti fatti, tutte le banche hanno iniziato a razionalizzare la propria presenza sul territorio concentrando clienti e dipendenti (in forte diminuzione anch'essi) in poche filiali aperte nei centri più grandi. La banca "on-line" I clienti più evoluti continuano a "entrare in filiale" utilizzando il banking on-line, almeno per le necessità a basso valore aggiunto (bonifici, pagamento bollette, ecc.), ma a tutti coloro che per un motivo o un altro non possono recarvisi hanno complicato la vita, di fatto costringendo molte persone ad andare nelle sedi più lontane, magari prendendo una mattina o pomeriggio di ferie perché aperte in orario d'ufficio. Per poi interagire sempre con una persona diversa... E il consulente finanziario? Oltre alla consulenza finanziaria e alla protezione della propria persona e del patrimonio, una dei tanti vantaggi di avere un consulente finanziario è anche quella di portare la banca in casa propria, fatto questo rigidamente regolamentato dalle normative vigenti e riservato a coloro che sono iscritti all'Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari (OCF). Cosa posso fare per te? Lo scopo del consulente finanziario è quello di aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di vita, attraverso: - Pianificazione finanziaria e patrimoniale; - Consulenza personalizzata in materia di investimenti; - Asset allocation; - Passaggio generazionale del patrimonio (familiare e aziendale); - Gestione liquidità finanziaria aziendale; - Mutui fondiari e prestiti; - Servizi dedicati a clienti di elevato standing; - Protezione assicurativa. Sei ancora felice della tua banca o pensi che sia arrivato il momento di fare un "passaggio al livello superiore"? Contattami qui: https://www.giuseppetrentadue.com/contatti

  • Vedo, prevedo, stravedo...

    Paura e avidità E anche il primo semestre del 2022 è archiviato... ma le belle notizie ci sono! Come direbbe Warren Buffet, "abbi paura quando gli altri sono avidi e diventa avido quando gli altri hanno paura": oggi le quotazioni di quasi tutti gli asset sono ben al di sotto dei massimi del 2021. Qualcosa di simile era capitato nel 2008, e ormai quello che è successo poi è diventata storia: chi avesse acquistato intorno ai minimi, negli anni successivi avrebbe visto crescere il proprio portafoglio in maniera importante. Gli ultimi 15 anni Pubblico qui di seguito i risultati delle diverse asset class degli ultimi 15 anni, fino al primo semestre 2022 incluso. I tassi delle obbligazioni iniziano ad aumentare e lasciare il livello sotto o prossimo allo zero; questo ha comportato ovviamente una diminuzione dei valori obbligazionari e azionari, creando però delle notevoli opportunità di investimento. Il rendimento del portafoglio contrassegnato con AA nella figura (ribilanciato annualmente e non tenendo conto di costi, spese e tasse) si porta al 6,66% annuo. Diversificare, in questo semestre così come nel 2008, non ha però aiutato molto, come si può vedere dalla tabella. Il consulente finanziario Da quanto si può notare, però, il mercato continua a produrre rendimenti, per chi ha spostato il proprio orizzonte temporale nel medio-lungo termine e con l'aiuto importante di un professionista. Chi invece insiste nel cimentarsi senza averne le conoscenze, magari seguendo pedissequamente quello che fa qualche sedicente guru su TikTok, ottiene risultati diametralmente opposti, comprando sempre in preda all'euforia e vendendo durante le fasi di panico. Sicuro e garantito? La ricerca poi del Sacro Graal dell'investimento "sicuro e garantito", che non esiste e mai esisterà, fa il resto. Nei periodi di crisi aumenta la richiesta di quelli che sono i classici asset rifugio e iniziano a risentirsi le classiche frasi che da un decennio erano rimaste sotto traccia, tipo "eh, ma gli immobili si rivalutano sempre", "un amico mi ha detto che i Rolex sono un investimento a colpo sicuro", "vendo tutto e compro un lingotto d'oro". Questi asset (per loro natura non facilmente liquidabili), se non attentamente valutati e ricompresi in una più ampia strategia di investimento e diversificazione, non è detto che aiutino ad aumentare il rendimento del proprio portafoglio ad un livello tale che serva a battere l'inflazione, principale nemico da sconfiggere.

  • Ragione e sentimento

    Questo articolo, scritto così di getto, è un po' una provocazione, ma in questi mesi turbolenti di mercato dà una risposta a coloro che sono preoccupati per i loro risparmi perché li vedono oscillare anche violentemente. L'indicatore perfetto su quando entrare sui mercati comunque esiste e misura i rendimenti dell'indice S&P500 che seguono la trasmissione televisiva "Markets in Turmoil" sul canale CNBC. Praticamente, chi ogni volta che in TV appare uno speciale sui "Mercati in subbuglio" o "Giornata nera nelle borse mondiali" dovesse investire, avrebbe l'anno successivo un guadagno praticamente certo... Un famoso detto recita "compra paura e vendi euforia": la storia è dalla nostra parte. Nota: l'ultima trasmissione è stata il 5/5/2022, ci vediamo fra un anno... Qui sotto il link per poterla vedere: https://www.cnbc.com/2022/05/05/heres-where-the-big-market-beating-investors-are-putting-their-money-during-the-turmoil.html

  • Quando la tua banca ti "fantasma"

    Sei un imprenditore, da diversi anni sei cliente della tua banca storica e come te anche i tuoi genitori, parenti, amici, dipendenti. Hai anche posizioni in altre banche, ma sono residuali rispetto alla prima. L'azienda sembra andare bene, il fatturato cresce, i conti sono a posto anche se si potrebbero migliorare, e con il Covid19 quest'anno fai un po' più di fatica. Si presenta finalmente l'opportunità, che a dire il vero si trascina da anni, di acquisire un'importante affare: devi reperire liquidità per comprare macchinari di ultima generazione e cosa fai? Beh, vai nella tua banca e richiedi un finanziamento, come praticamente fanno ed hanno fatto tutti i tuoi colleghi imprenditori che conosci da anni. Ma la tua banca storica, oltre a richiederti un bel po' di documentazione contabile e fiscale, dopo aver analizzato e incrociato bilanci, diverse centrali rischi, situazioni di mercato e settoriali, inizia a chiederti altri dati, magari prospettici, anche della situazione personale tua e dei soci. Il tempo passa e dopo diverse telefonate, mail, messaggi e appuntamenti andati a vuoto, la tua banca finalmente ti chiama e ti chiede ulteriori garanzie personali e/o reali (pegno e ipoteche). Perché? "Eh beh, sai, il tuo rating è un po' bassino e la banca deve richiederle per forza se vuoi il finanziamento... c'è Basilea 3, gli accantonamenti..." Queste storie si ripetono ormai da un po' di tempo: tutto il sistema finanziario si sta adeguando e per erogare del credito adottano degli algoritmi che analizzano numerose banche dati per assegnare un "rating" a tutti coloro, imprese o famiglie, che chiedono un affidamento. Questi rating poi varieranno, nel bene o nel male, nel corso dei mesi alimentati da tutta la base dati che la banca ha già a sua disposizione. Ma sapete come calcolarlo? E la vostra azienda, come viene vista dai vari stakeholders (portatori di interesse, quali ad esempio banche, fornitori, soci, dipendenti, ecc.)? Soprattutto, avete degli strumenti finanziari per migliorare il vostro merito creditizio e pagare perciò meno interessi? Qui una mia intervista con Vittorio Bacchetti sull'argomento: Qui di seguito, gli strumenti di cui parlo nell'intervista: Analisi merito creditizio di S-Peek

  • E un altro semestre se ne va...

    Direi un semestre piuttosto complicato, che chiude un lungo periodo di rialzi che durava da più di un decennio. Una pandemia come quella ancora in corso non è facile da affrontare e i mercati ne hanno risentito pesantemente, pur con un inaspettato e notevole recupero. Pubblico qui di seguito i risultati delle diverse asset class degli ultimi 15 anni, fino al primo semestre 2020 incluso. I tassi delle obbligazioni continuano a permanere sotto lo zero, e, a parte un aumento dei rendimenti durante la chiusura delle attività dovuta al Covid-19, complice anche i massicci interventi delle banche centrali di mezzo mondo, non sarà facile replicarne gli ultimi 10 anni, a meno che non si lasci il porto "sicuro" delle obbligazioni investment grade e si inizi a considerare qualcosa di più speculativo. Il rendimento del portafoglio contrassegnato con AA nella figura (ribilanciato annualmente e non tenendo conto di costi, spese e tasse) diminuisce dal 6,97% al 5,88% annuo. La diversificazione continua a pagare, ma per aumentare la redditività si dovrà necessariamente spostare parte degli asset sulla parte azionaria. A questo, bisogna iniziare ad aggiungere che è inutile creare bellissimi portafogli super efficienti se prima non avremo eliminato i rischi catastrofici nei quali ognuno di noi potrebbe incorrere nelle nostre sempre più lunghe vite e che prosciugherebbero in poco tempo tutti i risparmi faticosamente accumulati in una vita, ridimensionando per giunta i nostri redditi e complicando la vita a chi sarà intorno a noi. L'italiano medio a questo punto inizia a cercare insistentemente oggetti metallici, sperando che basti. Lo so, "toccare ferro" è gratis, mentre affrontare i problemi alla fonte ha un costo emotivo e economico più elevato. Affrontiamoli insieme: se volete seriamente prendere in mano le redini del vostro futuro, contattatemi pure qui.

  • Più le mandi giù e più si tiran su...

    Si fa un gran parlare di azioni in questi mesi, soprattutto in relazione ad eventi catastrofici quale l'attuale ed ancora in corso pandemia da Covid-19. I titoli dei quotidiani, sia online che cartacei, ne hanno approfittato e i termini quali "crollo", "bruciati N miliardi" nel falò delle vanità del capitalismo, et similia, sono diventati ahimè sempre più comuni. Qui i risparmiatori meno avveduti e in cerca di guadagni facili hanno venduto troppo tardi e in preda al panico e (come sempre) hanno davvero perso rilevanti capitali. Questo viene anche certificato dal recente aumento della liquidità sui conti correnti, arrivati all’astronomica cifra di 1.460 miliardi di euro. Però, quando si affrontano gli investimenti, che ricordiamolo, servono a produrre rendimenti nel lungo termine (vedi qui), non possiamo dimenticare proprio le azioni. Ma sapete davvero cosa sono e come funzionano? Le azioni rappresentano una quota del capitale sociale di un'impresa (SpA o SapA) e quindi chi le possiede partecipa in qualità di socio alla vita dell'azienda. Tramite esse, il socio può, ad esempio, partecipare ed intervenire alle assemblee, votare, impugnare il bilancio, ecc. e ha ulteriori diritti quali essere remunerato dai dividendi che vengono staccati periodicamente, oltre che ricevere assegnazioni di azioni in caso di aumento gratuito di capitale e di opzione nel caso sia a pagamento. I titoli azionari non hanno scadenza e possono essere compravenduti sul mercato, a patto esso stesso sia liquido (cioè che esistano compratori e venditori). Tralasciando ulteriori distinzioni tra azioni ordinarie, privilegiate e di risparmio, concentriamoci invece su che cosa influisce sul valore delle azioni e del perché questo oscilli quotidianamente. Le azioni sono titoli a reddito variabile; i dividendi (che derivano dagli utili netti che annualmente la società produce) non sono mai certi a priori e cambiano nel tempo. Quindi, le azioni sono valutabili solamente sulla base dei flussi di cassa che generano e del prezzo di vendita. Semplificando, il prezzo di un'azione è funzione del flusso futuro (infinito) di dividendi. Questo significa che il mercato prezza istantaneamente qualsiasi evento (positivo o negativo) in funzione degli utili che le società produrranno nel futuro, e tanto più questo è lontano nel tempo, tanto più le oscillazioni del prezzo saranno elevate. Quindi, più alte saranno le previsioni sugli utili aziendali futuri e più elevate saranno le quotazioni azionarie delle stesse. Il mercato ha sempre ragione, come si dice, ma a volte esagera: quotazioni maggiori attraggono sempre più investitori, che continueranno ad acquistare a prezzi sempre più elevati (anche oltre quelli ritenuti più congrui) fino a quando un evento che impatta negativamente gli utili futuri (come ad esempio il Covid-19) pone fine alla lunga fase rialzista (o Toro). Le nuove prospettive si abbattono pertanto sui prezzi, e inizia una velocissima discesa dei prezzi (detta fase ribassista o Orso), a livelli più consoni rispetto ai nuovi utili aziendali. Il mercato, anche qui, è portato ad esagerare e le quotazioni tendono ad andare sempre più giù, dovuto più che altro alla fuga degli investitori... Le crisi spazzano via le aziende che operano in settori poco performanti, sottocapitalizzate, sovraindebitate e con utili descrescenti o addirittura in perdita. Lasciano strada invece ad aziende solide, poco indebitate, con utili crescenti e che migliorano costantemente la frontiera tecnologica. Il ciclo si ripete, inizia una nuova fase Toro e chi ha acquistato quando tutti vendevano avrà un extra rendimento sui propri capitali dovuto non tanto al mercato ma al proprio comportamento. I risultati, dopo anni di comportamenti adeguati, si vedono: chi ha saputo, magari con l'aiuto di un consulente finanziario, investire sul giusto orizzonte temporale approfittando anche delle "stagioni degli sconti" che periodicamente i mercati offrono, avrà ottenuto dei risultati adeguati. Chi invece, magari dopo fallimentari esperienze sui mercati affrontati senza adeguata preparazione, ha mantenuto e mantiene i propri risparmi sul conto corrente, vedrà il proprio capitale affievolirsi anno dopo anno senza neanche accorgersene.

  • Col senno di poi...

    Oggi è una giornata che verrà ricordata negli annali e nelle statistiche borsistiche nei prossimi anni. Ci verranno in mente tutte le sensazioni di incredulità, panico e rassegnazione, chi abbiamo chiamato, chi ci ha tempestato di telefonate e messaggi, in preda allo sconforto... Durante la crisi finanziaria partita dal fallimento di Lehman Brothers (una delle più gravi per ampiezza e profondità) io c'ero e nei miei ricordi ormai indelebili ripesco esattamente le stesse sensazioni. Analizzando quel periodo, col senno di poi, è stato il migliore in assoluto per chi ha tenuto i nervi saldi, non ha disinvestito e anzi ne ha approfittato, nella certezza che, con un portafoglio correttamente diversificato che ha eliminato i rischi specifici, collocato nel giusto asse temporale del medio-lungo termine, le oscillazioni dei mercati sono sempre occasioni per acquistare. Rimanere fedeli ai propri programmi, necessariamente non di breve termine, è però difficile: siamo bombardati da notizie negative che ci fanno sembrare improrogabile prendere una decisione, una qualsiasi, e di solito quella più deleteria alle nostre finanze: scappare, rimanere liquidi e attendere il "momento giusto" per rientrare (di solito, troppo tardi o mai). Oggi invece è il giorno del senno di poi. Il giorno del quale, fra qualche tempo, magari pentendoci, penseremo "ah, se solo avessi acquistato..."

  • I conti della serva

    Puntuale come ogni anno, pubblico qui di seguito i risultati delle diverse asset class degli ultimi 15 anni, 2019 incluso. Che dire: quello appena trascorso è stato un anno fantastico che ha completamente confermato ciò che tutte le statistiche ci illustrano di anno in anno e cioè che perseverare e mantenere le posizioni coerenti con i propri obiettivi ha un effetto estremamente positivo sul nostro patrimonio, il quale non potrà fare altro che crescere. Dal 2005 al 2019 il portafoglio contrassegnato con AA nella figura (ribilanciato annualmente e non tenendo conto di costi, spese e tasse) avrebbe avuto un rendimento del 6,97% annuo: la diversificazione funziona e paga, sopportando il costo emotivo che le fluttuazioni del mercato ci provoca. Il consulente, oltre alla pianificazione finanziaria per obiettivi, l'ottimizzazione fiscale, successoria, pensionistica, e così via, serve soprattutto nelle fasi dove c'è bisogno di qualcuno che ci aiuti a tenere la barra a dritta e non smarrire la retta via. Fate pure tutti i conti della serva che volete, ma sarà sempre più difficile lasciare ostinatamente fuori dai portafogli le asset class più performanti ma più volatili, in quanto il mondo obbligazionario sta inesorabilmente esaurendo le sue ultime cartucce sul fronte dei rendimenti. I tassi sono sotto lo zero quasi dappertutto e ci rimarranno per diverso tempo! Anno nuovo, vita nuova, quindi! Se state ancora procastinando in attesa del ritorno dei bei tempi andati, se state aspettando il momento "giusto" per entrare, se il vostro attuale interlocutore non vi soddisfa pienamente, se volete seriamente prendere in mano le redini del vostro futuro, contattatemi pure qui. Un riepilogo ai miei precedenti articoli sullo stesso argomento qui e qui L'immagine è tratta dal sito https://novelinvestor.com/asset-class-returns/

  • Sul ponte sventola bandiera bianca?

    Le notizie che circolano in questi giorni (qui) rivelano che molti risparmiatori hanno issato la bandiera bianca riguardo i propri investimenti; tutte le scelte effettuate sono ormai concentrate sulla linea di minor resistenza, detta anche"non faccio niente e attendo non si sa bene cosa". Rinunciano quindi volontariamente a programmarsi il futuro per evitare di esporsi alle oscillazioni (quali che esse siano) e scelgono la perdita certa che ne deriva dall'apatia finanziaria. Nei numerosi corsi che ho fin qui frequentato, me ne ricordo uno fra tanti che mi ha lasciato un segno indelebile diversi anni fa e che s'intitolava pressappoco "Pensare Positivo". In estrema sintesi, il messaggio che trasmetteva era che nella vita bisognebbe pensare in maniera costruttiva e evitare di lasciarsi andare a pensieri catastrofici, a volte incontrollabili. Più facile a dirsi che a farsi! Tutto conspira contro di noi: il nostro cervello è infatti programmato a farci fuggire di fronte al minimo pericolo, reale o immaginario, per evitarci danni anche mortali. Il mondo moderno non ci aiuta molto: le notizie che ci vengono propalate ed urlate ad ogni minuto del giorno e della notte, che si parli di economia, politica, società, ambiente, ecc. sono per lo più negative perché sono quelle che fanno vendere e portano più click. Ma se teniamo conto di tutto il bombardamento quotidiano, iniziamo a ritenere il mondo in cui viviamo estremamente insicuro, pieno di insidie e paure, e rischiamo di perdere di vista tutto ciò che di positivo, invece, ci circonda. Ad esempio, nel mondo sempre più persone percepiscono un reddito mensile che permette loro di vivere più dignitosamente rispetto a solo un decennio fa. Ma a sentire i telegiornali, nulla sembrerebbe essere cambiato (qui un mio articolo che ne parla). In tema finanziario, poi, questi scenari hanno dirette ripercussioni, per lo più positive, sui nostri investimenti. Tenerne conto, senza essere distratti dagli scopi che si siamo prefissi, ci aiuta a scegliere correttamente gli strumenti finanziari che ci permetteranno di raggiungere i nostri obiettivi. Banalmente, se si riuscisse a non fare i classici errori che tutti gli investitori prima o poi compiono, trascinati proprio dalle notizie negative o addirittura false, il compito sarebbe davvero alla portata di tutti; ma quali sono questi errori? Facciamo una carrellata veloce: pensare troppo al breve termine, lasciando ad esempio tutti i soldi in conto corrente per evitare perdite e ottenere, invece, esattamente l'effetto contrario (qui un mio articolo); credere di sapere tutto e liquidare con sufficienza i consigli dei consulenti (effetto Dunning - Kruger), affidandosi a soluzioni che magari hanno funzionato nel passato in scenari però completamente diversi dagli attuali; "innamorarsi" dello strumento finanziario adottato per i motivi sbagliati e continuare nella scelta nonostante gli esiti nefasti (ad esempio, comprare l'azione XYZ e continuare a comprarla anche a prezzi sempre più bassi perché "ho sentito che salirà"); mancanza di una qualsiasi strategia a lungo termine (e perdersi tutti i vantaggi); voler diventare ricchi subito (qui un divertente esempio delle Canistracci Oil), magari con strumenti a leva, non essendo pienamente consci dei rischi insiti nei prodotti scelti; usare la "pancia" invece che la "testa": se il mercato crolla (e lo fa sempre, prima o poi), uscire dallo stesso in perdita in preda al panico e aspettare che risalga per rientrare è una tecnica fallimentare; il mercato ha sempre ragione e non è sotto il nostro controllo: sperare che faccia quello che vogliamo noi è illogico; ultimo, ma non meno importante: se, nonostante questo elenco, pensiamo che la colpa dei nostri fallimenti sia di qualche fattore esterno, ci manca una qualità importante: imparare dagli errori per evitare di rifarli in futuro.

  • Ho visto cose che voi clienti...

    Io ne ho viste cose che voi clienti non potreste immaginarvi: depositi titoli in fiamme all'aumento dello spread nel 2011 e ho visto titoli azionari acquistati durante la bolla Internet del 2000 balenare come supernovae nel buio vicino alle porte del MIB30 ho visto Replicanti dare budget di prodotto mensili e pretendere di rispettare la Mifid2 mentre ho visto aziende floride implodere a causa di operazioni baciate (ma non dalla fortuna) vicino alle porte di Tannhäuser. ho visto persone brancolare nelle filiali senza clienti che esortano quest'ultimi a ritornarvi per acquistare prodotti inutili e costosi ho visto promesse di carriera sfidanti al raggiungimento di obiettivi surreali ho visto risparmi sui conti correnti annichilirsi anno dopo anno per l'inflazione non ascoltando i consigli del proprio consulente e tutti quei momenti andranno perduti nei bilanci annuali come lacrime nella pioggia. E' tempo di cambiare. Seriamente. (liberamente tratto dal film Blade Runner, monologo del replicante Roy Batty)

  • Finanza creativa e matematica alternativa

    Oggi vi racconterò un aneddoto che risale ai primi anni del 2000. Fresco di nomina, mi occupavo degli investimenti dei clienti di una filiale bancaria in un remoto paese dell'estremo nord est della nostra bella penisola. Una signora, alquanto benestante, si accinge a rinnovare i suoi BOT annuali ormai in scadenza e io, inesperto ma fresco di studi e di corsi, volendo far del bene, inizio a parlarle di diversificazione, asset allocation, orizzonti temporali, e chi più ne ha più ne metta. Tra una parola e l'altra, le spiego anche come funzionano i suoi BOT e accenno con un semplice esempio che gli interessi degli stessi non sono anticipati bensì "maturano" giornalmente fino ad arrivare a quota 100 il giorno della scadenza. Apriti cielo: la cliente si alza dalla sedia infuriata e mi intima, puntandomi contro il dito indice, di ritirare immediatamente le mie parole e di affermare invece che sì, gli interessi erano tutti anticipati... Se non l'avessi fatto, avrebbe ritirato tutti i suoi risparmi e sarebbe andata in un'altra banca che "facesse i BOT con interessi anticipati". Cliente persa, tutt'oggi convinta delle sue idee, ma la matematica non è un'opinione, come questo video (con i sottotitoli) simpaticamente dimostra...

  • Venghino siori, venghino...

    Come ogni anno, da ormai un bel po', ad ogni stormir di fronde estivo (leggasi: correzione dei corsi azionari) arrivano le richieste più o meno disperate di consigli su investimenti "sicuri" e "garantiti", con rendimenti alti e certi e ovviamente disponibili ad essere prontamente liquidabili in tempo reale. Alla mia risposta negativa, per tutti i motivi che ormai sapete e che potrete trovare nei miei articoli, ecco che viene infine spolverato il vecchio arnese che chi ha ormai qualche decennio di lavoro sulle spalle conosce bene: il trading online! Ovviamente, dato che il termine "trading online" ha ormai un sapore retrò (mi riferisco alla bolla delle dot com del 2000), tutto l'armamentario si è aggiornato con nuove sigle: forex, CFD, criptovalute, ETF a leva (short o long), ecc. ecc. Nessuno, a parte i più esperti, sa esattamente di cosa si parli, ma tutti hanno letto da qualche parte su internet che si possono fare una montagna di soldi con pochi spiccioli comprando e vendendo sui mercati come Zio Paperone nei suoi fumetti, Gordon Gekko nel film Wall Street o Jordan Belfort ne Il lupo di Wall Street. Una volta aperto il conto, studiato i vari "metodi" che circolano dappertutto su Internet, provato a comprare e vendere improbabili strumenti dai nomi altisonanti (chissà poi perchè mi vengono sempre in mente le CaniStracci Oil), si inizia inesorabilmente a perdere i primi soldi, le scommesse diventano sempre più audaci per recuperare le perdite e infine quel poco (o tanto) capitale che si aveva a disposizione si volatilizza per sempre, lasciando gli improvvisati trader nella più profonda disperazione. La statistiche che si leggono un po' dovunque sono a dir poco apocalittiche: oltre il 90% dei trader perde tutti i propri soldi entro pochi mesi. Soltanto una piccola percentuale sopravvive per un po' di tempo e solo una manciata ha effettivamente successo, dovuto il più delle volte alla dea bendata. Non esiste nessun metodo che riesca a massimizzare nel breve tempo i guadagni derivanti dalla compravendita di strumenti finanziari. Anche chi lo fa a livello professionale subisce, prima o poi, perdite rilevanti. Un assioma ben saldo che accomuna tutta la finanza è che non è possibile prevedere l'andamento futuro di qualsiasi asset class, azione, obbligazione e chi più ne ha più ne metta. D'altronde, se ci fosse realmente un metodo funzionante e sperimentato per prevedere quando e cosa compravendere, secondo voi sarei ancora qui?? Comunque, se nonostante tutto quello che ho scritto non vi fermi dal compiere "l'insano gesto" e vogliate provare, qui un paio di regole* da rispettare sempre: mettetevi alla prova su questo sito: https://engaging-data.com/market-timing-game/. Partite con 100.000 dollari virtuali e simulate le compravendite su 3 anni borsistici casualmente tratti dal S&P500 (dal 1950 al 2018) o da una simulazione probabilistica Monte Carlo degli ultimi 68 anni di borsa. Come potrete vedere, non è affatto semplice "indovinare" i minimi e i massimi e battere il semplice "buy & hold"! siate preparati a sopportare ingenti perdite finanziarie: scommettete solamente i soldi che siete ragionevolmente disposti a rimettere completamente; i trader non investono: speculano sulle differenze di prezzo di uno strumento finanziario, evitando di mantenere le posizioni aperte overnight; il trading è un lavoro a tempo pieno estremamente stressante e costoso: bisogna rimanere letteralmente incollati ai video (più di uno) tenendo d'occhio diversi indicatori e grafici allo stesso tempo; inoltre, dato che ogni transazione ha un costo, seppur minimo, alla fine della giornata il livello commissionale totale è molto elevato; comprare strumenti finanziari a margine o facendosi prestare soldi è molto rischioso: è facile perdere tutti i propri soldi o addirittura andare oltre, rimanendo in debito alla chiusura delle posizioni; non credete a chi pubblicizza facili profitti: chiedete, se non dichiarato altrimenti, quanti dei loro clienti hanno perso soldi e quanti sono in guadagno; attenti alle "dritte" e ai "consigli degli esperti" delle newsletter e siti web dedicati al trading: vengono richiesti dei pagamenti per avere i "titoli giusti" del momento e il conflitto di interessi o un semplice "pump and dump" è sempre dietro l'angolo... ricordate che seminari, scuole, libri, corsi online, società fondate ad hoc che insegnino come si faccia trading potrebbero non essere obiettivi e magari essere collegati a piattaforme che vi spingano ad iniziare a speculare... controllate che la società che offre la piattaforma di trading sia legittima, regolamentata dalle normative in essere: in caso di dubbio, date un'occhiata sul sito della Consob. e infine: se qualcosa è troppo bello per essere vero, di solito non lo è... Se invece vuoi intraprendere un serio percorso professionale che ti permetta di raggiungere i tuoi obiettivi, contattami pure... *(regole ispirate da questo sito).

  • Sei un investitore o un risparmiatore?

    Siamo in clima estivo e, come ad ogni estate che si rispetti, ecco un test che svela il tuo profilo di investitore; mettiti alla prova! 1) Perché trattieni i tuoi soldi sul conto corrente? A - Per proteggere il mio capitale B - Per far crescere il mio capitale C - Per accumulare progressivamente il mio periodico risparmio D - Per accogliere il mio reddito corrente e coprire le spese correnti 2) Qual è il peso percentuale della tua liquidità in conto corrente rispetto al totale delle tue attività finanziarie (disponibilità in conto, titoli di stato, obbligazioni bancarie e non, fondi comuni, prodotti assicurativi e gestioni patrimoniali)? A - Meno del 10% B - Tra il 10 e il 20% C - Tra il 20% e il 50% D - Oltre il 50% 3) Quale, tra quelli elencati, è il principale obiettivo del tuo risparmio? A - Il mio risparmio ha finalità prevalentemente previdenziali B - Il mio risparmio è prevalentemente dedicato all'acquisto di un immobile o al rimborso di un mutuo C - Il mio risparmio è prevalentemente dedicato alla copertura di eventi imprevisti D - Il mio risparmio non ha un obiettivo specifico 4) In quale delle seguenti affermazioni ti riconosci di più? A - Avere disponibilità in conto corrente mi fa sentire più ricco e mi aiuta a controllare le spese B - Avere disponibilità in conto corrente mi fa sentire più ricco, ma corro il rischio di non riuscire a controllare le spese C - Le mie disponibilità sul conto sono sempre modeste, il mio risparmio è sempre investito a rendimenti più elevati D - Le mie disponibilità sul conto sono abbondanti perché aspetto migliori opportunità di investimento rispetto a quelle attuali 5) Senza che tu abbia chiesto alcunché, una banca ti offre un finanziamento in conto corrente (scoperto di conto) a condizioni molto vantaggiose. In quale affermazione ti riconosci di più? A - Lo scoperto di conto mi consente di ottimizzare la gestione della tesoreria, potendo investire tranquillamente tutto il mio risparmio a rendimenti più alti B - Lo scoperto di conto mi consente di cambiare auto C - Lo scoperto di conto mi consente di versare un anticipo per l'acquisto di una casa D - Lo scoperto di conto non mi serve. Ho liquidità in abbondanza Come calcolare il tuo profilo: Domanda 1: A=3, B=5, C=0, D=10 Domanda 2: A=10, B=7, C=3, D=0 Domanda 3: A=10, B=5, C=3, D=0 Domanda 4: A=0, B=3, C=10, D=5 Domanda 5: A=10, B=3, C=5, D=0 PROFILO 1 - (Oltre 40) I soldi devono lavorare per me Ogni euro di troppo sul conto è un euro “perso”. Sono sempre alla ricerca di investimenti in grado di produrre rendimenti più alti, per raggiungere i miei ambiziosi obiettivi di vita. Con saggi investimenti ed un corretto orizzonte temporale di ottengono risultati impensabili PROFILO 2 - (da 25 a 40) Vorrei ma non riesco Mi rendo conto che la liquidità non rende alcunché; mi rendo conto che non è saggio trattenere tutti questi soldi sui conti bancari e che dovrei cambiare. Ma non riesco a trovare il coraggio, in questa situazione politica ed economica non mi fido degli investimenti che mi propongono. Forse un giorno, se incontro la persona giusta... PROFILO 3 - (Da 15 a 25) Vorrei ma non posso Vorrei investire a rendimenti più alti, ma la mia situazione economica e finanziaria non me lo consente. Sono costretto a tenere liquidità per fronteggiare l'incertezza. Non posso farci nulla. PROFILO 4 - (meno di 15) Io lavoro per i soldi ed essi devono essere sempre disponibili per me La liquidità è libertà, opportunità, tranquillità. Libero di scegliere, sono sempre sereno.

  • Quanto mi dai?! (reloaded)

    Faccio seguito a questo mio post (qui) per aggiornare i dati relativi ai rendimenti suddivisi per asset class al giugno 2019. E' bastato un solo semestre per ribaltare (in positivo) tutto ciò che era successo nel 2018! Chi avesse disinvestito in preda alla paura di "perdere tutto", a dicembre dello scorso anno, per riposizionarsi sulla liquidità in attesa di tempi migliori, ha perso per l'ennesima volta l'occasione di recuperare rapidamente il drawdown (correzione) e rivedere il segno più sui propri investimenti. Invece, dando un'occhiata ai comportamenti dei risparmiatori, la stragrande maggioranza degli investitori (a livello mondiale) ha proprio fatto così. L'effetto nel lungo termine di tali comportamenti sarà che i rendimenti medi così ottenuti non coprano neanche l'inflazione... Resta però quanto avevo detto qualche mese fa: "Che succederà nel 2019? Nessuno può saperlo, nonostante ci si affanni inutilmente a leggere centinaia di pagine delle più blasonate case di investimento. Banalmente, se ci fosse qualcuno che potesse seriamente trovare un algoritmo che potesse farlo, avrebbe in breve termine il monopolio di tutto il risparmio gestito del pianeta! Tutto ciò che si può affermare (e qui la previsione è certa), è che la colonna del 2019 (e quelle degli anni a venire) sarà completamente diversa da tutte le altre viste sinora... (...) Se si continuerà a mantenere sui conti correnti tutti i propri risparmi senza una seria pianificazione orientata ai propri obiettivi di vita, i danni in termini di mancato adeguamento al costo della vita dei propri sudati risparmi saranno irreparabili." Volete veramente perseverare a "seguire l'onda" e andare dietro alle soluzioni apparentemente facili e senza fatica o iniziare finalmente a mettere ordine nei vostri investimenti? Per ulteriori informazioni, contattami qui L'immagine è tratta dal sito https://novelinvestor.com/asset-class-returns/

  • La sindrome del "presentismo"

    I tempi cambiano. Poche decine di anni fa, aspettare era un verbo di senso compiuto che implicava l'attesa di eventi che si sarebbero svolti nel futuro, più o meno distante. Si aspettava nelle interminabili code in banca, in posta, al supermercato. Si aspettava con trepidazione il regalo a Natale o al proprio compleanno. Si aspettava sotto casa la fidanzata o il fidanzato con pazienza e fiducia... Poi è arrivato, accompagnato da un vento fortissimo di cambiamento, il futuro. Dapprima con i computer, poi i telefonini, e infine i tablet e gli smartphone. Poi con l'avvento della potenza di calcolo che cresce a ritmi accelerati, ci siamo abituati a diventare parte di un mondo "virtuale" fatto di condivisioni, like, foto, video, motori di ricerca e, senza che ci manchi tanto, è scomparsa l'attesa. Si mandano e-mail, whatsapp, messaggi, ecc. e si aspetta freneticamente una risposta in tempo reale. Si estrae il proprio smartphone centinaia di volte al giorno dalla tasca o dalla borsetta per leggere gli aggiornamenti sui social. Tutto questo ha però un costo, soprattutto per le nuove generazioni abituate fin dalla culla a maneggiare con disinvoltura mezzi sofisticati ma allo stesso tempo facilissimi da utilizzare: tutto deve avvenire nell'immediato e in tempi rapidissimi. Ben venga, si dirà: si risparmia tempo e denaro! Un click e il bonifico è fatto. Un click e ho pagato la bolletta. Un click e ho mandato i miei soldi dall'altra parte del mondo. Un click sulla app e conosco l'andamento di tutti i mercati azionari mondiali; magari posso anche seguire i consigli di un'intelligenza artificiale che mi segua nell'allocare i miei risparmi. Il tutto a costi irrisori. Bellissimo. Stupendo. Per le nuove generazioni però si sta profilando un futuro cupo, di ragazzi e ragazze che inconsciamente spendono tutto quello che guadagnano anche per non sfigurare con lo stile di vita degli amici e conoscenti, (nel mondo anglosassone chiamano questo fenomeno peer pressure), prendendo più like e visualizzazioni possibile. Tutto deve avvenire subito, adesso, ora. I risparmi? Massì, c'è tempo, mi diverto ora che sono giovane. I rendimenti? Tutti e subito. I crolli del mercato? Vendo, subito, prima che sia troppo tardi! Ma come ci siamo già detti più volte (qui, qui e qui ), i rendimenti sostanziosi che fanno crescere il propri capitale arrivano in tempi molto lunghi e purtroppo incompatibili con i ritmi odierni... La pianificazione finanziaria è un processo semplice e al tempo stesso complesso, ma che prevede una sintonia di intenti fra chi ci ha affidato i propri risparmi e chi deve farli crescere e proteggere nel tempo con soluzioni non banali, che necessariamente dovrà coprire l'intero arco di vita del cliente. Tutte le scorciatoie che ci si ostina a rincorrere, magari pretendendo rendimenti elevati a breve termine, con investimenti "senza rischi", non portano purtroppo da nessuna parte...

  • Chi vuol essere milionario?

    Uno dei segreti peggio custoditi della storia è il concetto tipicamente finanziario del rapporto rischio/rendimento e del tempo. Banalmente, non esistono investimenti che diano alti rendimenti nel breve termine senza rischio. Talmente banale, che ci sono ancora troppi risparmiatori che ogni anno cascano in vere e proprie truffe basate sulla negazione dell'assunto di cui sopra. Eppure, la costanza, il metodo e le semplici tecniche di diversificazione applicate nel lungo termine fanno letteralmente miracoli. Ne parlavo in questo articolo (Fa più rumore un albero che cade...) e qui (Non c'è rendimento senza volatilità). Conseguentemente, la domanda provocatoria che ogni tanto pongo e di cui tanto le persone si sorprendono, è: chi vuol essere milionario? A che età? E no, non dovrete partecipare a un quiz in TV... Qui sotto una tabella, in inglese, che indica chiaramente l'età in cui una persona lo può ragionevolmente diventare semplicemente iniziando a investire una somma costante nel tempo. Facendo un esempio, se facessimo un investimento annuo di eur 4.000,00 (pari a eur 333,33 mensili) partendo all'età di 25 anni, al tasso medio del 7% annuo, avremmo messo da parte il fatidico milione all'età di 77 anni. Bello, vero? Cosa state ancora aspettando...?

  • Il mondo cambia... e tu?

    Non più tardi del 2000, le prime 15 compagnie a livello mondiale erano, nell'ordine, Coca Cola, Microsoft, IBM, Intel, Nokia, General Electrics, Ford, Disney, MacDonald's, AT&T, Marlboro, Mercedes-Benz, HP, Cisco e Toyota. 18 anni dopo troviamo invece Apple, Google, Amazon, Microsoft, Coca Cola, Samsung, Toyota, Mercedes-Benz, Facebook, MacDonald's, Intel, IBM, BMW, Disney e Cisco. Molti di noi in questi 18 anni hanno cambiato più volte lavoro, messo su famiglia, comprato o costruito una casa, cambiato diverse volte smartphone, computer, stile di vita, ecc., ma continuiamo ad avere un approccio agli investimenti spesso tramandato dai nostri genitori, nati in un mondo completamente diverso dall'attuale. Ci siamo abituati a consultare siti su siti passando agevolmente dallo smartphone al tablet al computer per scegliere un'auto, un abito, un accessorio per la casa o in generale un qualsiasi oggetto o servizio e poi, nel momento in cui finalmente decidiamo di occuparci del nostro futuro finanziario, ci catapultiamo immediatamente nel 1960, dove dobbiamo per forza recarci fisicamente nell'agenzia che ci hanno assegnato, per parlare con qualcuno che non conosciamo, in orari rigorosamente d'ufficio, e sentirci proporre investimenti a finestra con tunnel incorporato, con rendimento incerto e costi però certi (molte volte non proprio così immediati da scovare)... Il risultato è che avremo sempre risultati deludenti perché nessuno ha avuto il tempo di conoscerci veramente, sapere quali sono le nostre fragilità e le nostre ambizioni, i nostri obiettivi di vita, ecc. ecc., e questo mentre il mondo va avanti con la consulenza evoluta focalizzata sui diversi aspetti della nostra vita personale. Ha ancora senso continuare come sempre oppure è arrivato il momento di essere affiancati da un professionista? Pensateci e, se siete curiosi di cosa potremmo fare unendo le nostre forze, contattatemi.

  • Fa più rumore un albero che cade...

    ...di un'intera foresta che cresce! Il messaggio è che siamo talmente distratti dalle notizie negative che non ci accorgiamo per niente di tutto ciò di positivo che ci succede attorno. Rimanere in tensione perché Trump minaccia la Cina di sanzioni, perché forse ci sarà la Brexit, o forse il petrolio salirà (l'albero che cade) non aiuta i nostri investimenti e ci distrae togliendo la focalizzazione sui nostri obiettivi di vita, che necessariamente dovranno essere a medio - lungo termine (la foresta che cresce). Ma come crescono gli investimenti? L'altra sera, a domicilio di un cliente, commentavamo assieme la formula dell'interesse composto. Per chi non la conoscesse, è la formula su cui si basa sostanzialmente l'intera impalcatura finanziaria di questo pianeta e permette a tutte le banche di continuare a fare business ogni giorno. La formula è la seguente: M=C (1+i)^t dove: M = Montante C = Capitale investito i = tasso d'interesse annuo t = tempo (in anni) Volgarmente, è la cosiddetta "formula dell'anatocismo", che non è altro che la "formula che calcola gli interessi sugli interessi" (dato un capitale C iniziale), e risponde alla domanda fatidica di ogni investitore: a quanto ammonterà il mio capitale fra t anni, investito al tasso i, supponendo di reinvestirne ogni anno gli interessi maturati (allo stesso tasso)? Cosa possiamo subito notare? Intanto, che t (tempo) è all'esponente, e quindi (1+i) (l'interesse) aumenta più che proporzionalmente all'aumentare di t. Quali sono pertanto le leve di cui ogni investitore può eventualmente disporre per aumentare M (Capitale + Interessi)? Sostanzialmente due: il Capitale da investire C e il tempo t. Il tasso di interesse i, in questa semplificazione, viene ovviamente predeterminato, ma nella realtà dipenderà da diversi fattori e sarà una media che terrà conto delle oscillazioni del mercato e si modificherà in base alla rischiosità del portafoglio diversificato creato inizialmente. In buona sintesi, i sarà tanto più alto quanto più elevata sarà la volatilità (oscillazione attorno alla media) del portafoglio che abbiamo acquistato... Qui un link per approfondire l'argomento. Pertanto, supponiamo di avere un capitale di 100.000,00 euro investito a 30 anni al tasso del 3% annuo. Sviluppando la formula, otterremo: 242.726,25 = 100.000,00 x (1+0,03)^30 Aumentando il tasso al 6% annuo, le cifre cambiano radicalmente: si passa infatti a 574.349,12 = 100.000,00 x (1+0,06)^30 Una bella differenza: il 136,62% in più, a fronte di un aumento del 100% del tasso! Come si può vedere dal grafico sottostante: le variazioni del montante nei primi anni sono relativamente piccole al crescere degli anni, il montante cresce via via sempre più velocemente le variazioni di tasso possono portare a risultati significativamente positivi su un arco di tempo sufficientemente ampio Pertanto, una volta definito il corretto asse temporale, i propri obiettivi, l'asset allocation coerente con le aspettative di rendimento, e così via, non resta altro che rilassarsi e osservare la foresta che cresce...

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